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I diamanti Tiffany & Co. diventano tracciabili

diamanti Tiffany

Chi non ha mai sognato di ricevere una scatolina turchese e di trovarci dentro, sciogliendo il fiocco bianco, un diamante Tiffany? Ora, questi iconici gioielli stanno per diventare ancora più desiderabili grazie a nuove garanzie sulla tracciabilità delle pietre preziose. Leader storico nel settore del lusso sostenibile, oggi Tiffany & Co. annuncia l’avvio del progetto “Diamond Source” per cui sarà possibile conoscere la provenienza, la regione o il Paese di origine di tutti i diamanti recentemente estratti superiori a 0,18 carati grazie a un certificato rilasciato al momento dell’acquisto e a un numero di serie inciso al laser e invisibile all’occhio nudo. Un passo importante per garantire la trasparenza in materia di diamanti.

“La Diamond Source Initiative è un’iniziativa entusiasmante e rivoluzionaria che riflette quasi due decenni di investimenti e progressi nei nostri sforzi di sostenibilità”, ha dichiarato a WWD Alessandro Bogliolo, CEO di Tiffany.

Dalla miniera al negozio, un diamante cambia di mano molte volte e la tracciabilità è cruciale per chi vuole acquistare una pietra ‘pulita’, che non sia stata prodotta sfruttando lavoro minorile o per finanziare guerre e terrorismo – i cosiddetti diamanti insanguinati del thriller del 2006 ambientato in Sierra Leone. Il progetto “Diamond Source” si estende anche a questo: entro il 2020, Tiffany & Co. conta di fornire informazioni sulle fasi intermedie, inclusi i luoghi dove i diamanti vengono tagliati e puliti. Lo sviluppo della Diamond source initiative è stato guidato da Anisa Kamadoli Costa, chief sustainability officer di Tiffany, e dal senior vice-president diamond and jewelry supply Andy Hart.

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